Tutto rinviato a novembre per un difetto di notifica. Era in calendario per oggi presso la Corte d'Appello di Firenze la prima udienza per il processo d'appello a carico degli ex vertici di Banca Etruria, condannati in primo grado con rito abbreviato per bancarotta fraudolenta e semplice.
Si tratta di Giuseppe Fornasari, ex presidente di Banca Etruria, Luca Bronchi, ex vice presidente dell'istituto di credito aretino, Alfredo Berni, anche lui ex vice presidente e l'allora membro del cda Rossano Soldini.
Un difetto di notifica ha determinato il rinvio dell'udienza al 10 di novembre, ma per due dei quattro imputati si profila un "concordato sui motivi in appello".
Scelta difensiva di Giuseppe Fornasari e Luca Bronchi. Ne ha dato notizia il procuratore della Corte d'Appello, in camera di consiglio.
Con il concordato le due parti, prima ancora dell'inizio del dibattimento in appello, possono accordarsi sui motivi di appello. Se tutto andasse a buon fine, quelle per Fornasari e Bronchi sarebbero le prime condanne definitive per il crac di Banca Etruria.
La sentenza di condanna in primo grado, pronunciata dal gip Giampiero Borraccia nel 2019, è di cinque anni di reclusione.
“Se questa procedura di “concordato” dovesse andare a buon fine – commenta ad AGI un ex risparmiatore Angelo Caramazza parte civile nel processo difeso dall'avvocato Lorenza Calvanese – finalmente dopo sei anni avremmo individuato i responsabili del crac della banca. Un danno per noi risparmiatori, ma anche per l'intera città.”
Il processo in appello andrà comunque avanti per Rossano Soldini e per Alfredo Berni che punteranno all'assoluzione.