Sono 348 i fascicoli aperti dalla procura di Arezzo nell’ultimo anno per “codice rosso”, reati contro le cosiddette “categorie fragili” donne, anziani e bambini.
E' il dato che emerge all’apertura dell’anno giudiziario avvenuta a Firenze sabato scorso ed i numeri aretini sono in linea con quelli toscani rappresentati dal procuratore generale Marcello Viola.
Complice la pandemia ed il lock down? Probabile.
La permanenza forzata con i loro aguzzini purtroppo, ha determinato una condizione ancora maggiore di debolezza per le vittime di questi reati.
Quasi ogni giorno viene denunciato un caso di abusi, soprusi e maltrattamenti. Dallo stalking alle molestie alle nuove violenze digitali con immagini pornografiche. C'è molto sommerso per questo tipo di reati, ad ogni modo di quelli denunciati 198 riguardano donne maggiorenni, 17 sono casi di reati contro persone anziane e 47 nei confronti di minorenni.
Un fenomeno, insomma, in crescita e per arginarlo vengono adottati protocolli tra istituzioni e associazioni. E' stato il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi ad esporre alla procura generale l’esperienza aretina della “Rete provinciale a contrasto della violenza di genere”.